Gli occhi di fronte al buco
Ci si serve dei propri occhi come delle proprie mani, privilegiandone sempre uno dei lati.
Questa dominanza oculare è indispensabile per coloro che praticano sport di mira come il tiro. Tuttavia passa molto spesso non percepita.
Ponetevi allora la domanda di quale occhio vi serve per guardare dal buco della serratura o per inquadrare un’immagine nella macchina fotografica.
Differenti test permettono di determinare la dominanza. Nell’esercito si chiede di puntare l’indice su un oggetto ed in seguito di chiudere alternativamente gli occhi.
Da un lato l’oggetto resta sul prolungamento dell’indice e dall’altro si sposta completamente sul lato. L’occhio dominante sarà evidentemente quello che tiene le cose in posto.
Nelle indagini si utilizza generalmente un altro test, più preciso, che evita i problemi di convergenza dell’occhio.
Con gli occhi molto aperti, tenete al termine delle braccia un foglio di carta con in mezzo un buco di 1,5 cm e mirate un oggetto attraverso questo buco. In seguito avvicinate il foglio al viso continuando a fissare l’oggetto fino ad incollarlo contro un occhio, che sarà evidentemente quello dominante.
In questo caso la maggioranza delle persone privilegia l’occhio destro, ma le differenze sono meno sorprendenti.
Durante uno studio su mille studenti di sport si è notato il 73,6% di soggetti con dominanza oculare destra e il 26,4% con dominanza oculare sinistra.
Nei giocatori di tennis la differenza è ancora più bassa: 62% di destri e il 38% di mancini. Secondo Porac e Coren, la prevalenza destra domina tra i campioni di bowling e si osserva una prevalenza sinistra nella ginnastica e nella pallacanestro.
Leggendo queste constatazioni, alcuni saranno preoccupati di scoprirsi destri manuali e mancini dell’occhio, o il contrario.
Infatti questa lateralità oculo-manuale incrociata è osservata nel 30% dei soggetti. Anche in questo caso si percepisce che essa costituisca un vantaggio in certe discipline come il tennis.
Perché? Perché il giocatore sarà portato a girare la testa secondo l’occhio direttivo fissato sulla palla.
Immaginiamo la situazione di un giocatore destro che sta colpendo la palla dal lato destro. Fissando la palla con l’occhio sinistro c’è uno spostamento laterale delle spalle leggermente superiore a quanto potrebbe succedere seguendo la palla con l’occhio destro.
Questo guadagno d’ampiezza gestuale, per la parte alta del corpo, aumenterà la potenza del suo colpo destro. Nei giocatori di tennis esiste, in effetti, un legame molto efficace tra la forza del colpo destro e questa tipologia di lateralizzazione. E data l’importanza di quest’arma nel tennis moderno, si comprende che questa tipologia sia logicamente più rappresentata nei giocatori di buon livello che nei giocatori deboli: il 39% di lateralità incrociata tra i migliori, contro il 28% nell’insieme dei praticanti.
Un fenomeno simile si osserva nelle altre discipline. Un giocatore di pallamano, per esempio, arriverà più naturalmente a fissare la porta con l’occhio sinistro e ad utilizzare la mano destra per tirare, mentre non sarebbe lo stesso se fosse dotato di una lateralizzazione omogenea. Stessa cosa nel baseball o nel tennis tavolo.
Evidentemente, in altre circostanze, una lateralizzazione incrociata costituisce un handicap come per il tiro con l’arco, il tiro con la carabina e in altri sport di mira.
Senza dimenticare le freccette! D’altronde questa sarà una spiegazione al curioso fenomeno della scarsa rappresentazione dei mancini in quest’ultima disciplina. Essi sono semplicemente più numerosi dei destri a beneficiare – e, all’occorrenza, a patire – una lateralità oculo-manuale incrociata.
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